Essere Vs Fare
Nel cuore della relazione di aiuto con gli adolescenti, sorge un’interrogazione filosofica fondamentale: è più importante “essere” oppure “fare”? In un’epoca in cui l’acquisizione di competenze e la conoscenza tecnica sono spesso elevate a pilastri del successo, questa riflessione ci invita a riconsiderare l’essenza stessa del supporto e dell’assistenza ai giovani.
L’educazione e il coaching degli adolescenti, settori che richiedono una profonda sensibilità e comprensione, offrono un contesto ideale per esplorare questa dicotomia. Da un lato, si trova il “fare” – l’insieme delle competenze, delle tecniche, delle metodologie e delle teorie psicologiche. Questi strumenti sono importanti, offrendo agli educatori e ai coach delle linee guida consolidate e delle pratiche collaudate per affrontare le sfide che gli adolescenti incontrano. Dall’altro lato, c’è l'”essere” – le qualità intrinseche dell’individuo, la profondità dell’empatia, la genuinità della presenza e l’autenticità del carattere.
Nella relazione di aiuto, “essere” trascende il “fare”. Si può possedere ogni laurea, conoscere ogni teoria, eppure mancare di quella connessione umana fondamentale che è il cuore dell’assistenza giovanile. La vera empatia, la capacità di ascoltare con il cuore, di comprendere senza giudicare, e di essere presenti in modo autentico, spesso hanno un impatto più significativo di qualsiasi intervento teorico.
Questa non è una negazione del valore delle competenze professionali; piuttosto, è un riconoscimento che l’essenza della relazione di aiuto risiede nell’umanità dell’educatore o del coach. Gli adolescenti, attraversando un periodo di vita denso di incertezze, di scoperte e spesso di turbamenti, necessitano di figure che siano più che semplici esecutori di tecniche. Hanno bisogno di individui che incarnino le qualità di comprensione, di accettazione e di supporto autentico.
Se le conoscenze e le competenze sono componenti vitali nella relazione di aiuto, è l'”essere” che infonde vita e significato in queste interazioni. Essere presenti, essere autentici, essere empatici – queste sono le qualità che trasformano un’interazione in un momento di vero cambiamento e crescita per un adolescente. In ultima analisi, è l’essenza dell’individuo che accompagna, guida e illumina il percorso di crescita dei giovani, ben oltre la mera applicazione di teorie e tecniche.