I Bisogni di Trevisani
©Articolo estratto con il permesso dell’autore, dott. Daniele Trevisani, dal testo “Il Coraggio di Evolvere. Coaching attivo esperienziale e counseling per lo sviluppo personale e professionale. Il metodo della Neotropia”, Bologna, OM Editore.
Per parlare di evoluzione personale, dobbiamo giocoforza parlare di una parola pesante: il “bisogno”.
Il bisogno è una condizione di “tensione”, la percezione della mancanza totale o parziale di uno o più elementi che costituiscono il benessere della propria persona o di un manager, di un’organizzazione, di una squadra.
Una prima classificazione dei bisogni nel campo della Neotropia è la seguente:
Rispetto al livello di cambiamento ricercato:
- Bisogni di rimozione: rimuovere qualcosa dalla propria vita, eliminare o ripulirsi da modi di essere o di pensare improduttivi.
- Bisogni di stabilità o mantenimento: mantenere qualcosa che già si ha o modi di essere che già si possiedono, difenderli, tenerseli cari.
- Bisogni di acquisizione: bisogni legati al “far entrare” qualcosa nel proprio sistema, siano essi oggetti, cose, persone, modi di pensare, atteggiamenti.
In base alla valenza del bisogno:
- Bisogni sostanziali: bisogni che rispondono ad una esigenza di reale miglioramento della persona, inerenti modi di essere, modi di pensare, oggetti e cose, atteggiamenti.
- Falsi bisogni o autoinganni; bisogni indotti da sistemi esterni (media, pubblicità, amici, famiglia, persone e conoscenti, letture, imitazione) che instillano insicurezza e spingono verso l’acquisizione di qualcosa che in realtà alla persona non serve né ne cambia lo stato di fondo.
- Bisogni repressi. Bisogni che sono stati silenziati o per impossibilità pratica di raggiungerli o per via della loro scarsa desiderabilità sociale e accettazione sociale. L’autoinganno è considerato da Alexander una “fonte di errore”: “Parlando di questa seconda fonte di errore, mi riferisco alla repressione, una delle scoperte fondamentali della psicoanalisi. La repressione esclude dalla coscienza impulsi e moventi in contrasto con l’armonia e l’autoestimazione dell’io cosciente.”[1]
- Bisogni succedanei: bisogni che emergono come alternative, in genere di minore valore risolutivo, in mancanza della possibilità o capacità di soddisfare un vero bisogno. Es. una passeggiata in città invece che in un parco, o un parco al posto di un bosco, acquisti di prodotti trasformazionali come i trucchi o l’abbigliamento, al posto di viaggi o altre modalità di cambiamento come la terapia o il coaching; i bisogni succedanei sono dei “sostituti palliativi”, nel senso che non vanno in realtà a risolvere ciò che si muove alla radice un bisogno, ma si accontentano di oggetti o acquisizioni alternative, spesso confuse con un vero bisogno.
In base alla “potenza” del tipo di bisogno affrontato, possiamo poi identificare:
- Bisogni di routine, bisogni che non alterano lo status quo ma servono al mantenimento della quotidianità (es.: fare benzina, acquistare il pane o altro cibo ordinario, cambiare il telefono con uno simile, etc.).
- Bisogni di rivoluzione o bisogni rivoluzionari: bisogni che rispondono ad una necessità di cambiamento forte, cambiare pelle, cambiare radicalmente qualcosa di sé o del mondo che circonda la persona. Es.: passare da un’auto ad una moto o bicicletta per gli spostamenti, fare un viaggio di meditazione, acquistare un corso utile per voler cambiare professione, cambiare radicalmente casa e luogo di abitazione, e tanti altri.
In base al tipo di effetto ricercato:
- Bisogni di utilizzo autoespressivo: bisogni in cui l’oggetto del bisogno vale per il proprio personale utilizzo, o per esprimersi secondo i propri parametri, senza che questo vada a toccare il bisogno di immagine esterna dell’individuo.
- Bisogni eteroespressivi o di impressions management: bisogni legati al voler generare un’impressione, un’immagine esterna, un look o un feeling particolare verso altri.
©Articolo estratto con il permesso dell’autore, dott. Daniele Trevisani, dal testo “Il Coraggio di Evolvere. Coaching attivo esperienziale e counseling per lo sviluppo personale e professionale. Il metodo della Neotropia”, Bologna, OM Editore.
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[1] Alexander, Franz (1972). Gli elementi fondamentali della psicoanalisi. Firenze, Sansoni. P 13-14.