La Percezione

La Percezione

La Percezione

Nella storia del pensiero occidentale, la percezione è stata spesso ritenuta marginale e passiva, senza valore autonomo di conoscenza. Il razionalismo cartesiano si è focalizzato esclusivamente sull’elemento logico-cognitivo, relegando l’esperienza percettiva all’ambito dell’illusorio. Per riconoscere la percezione come esperienza primaria e fonte di conoscenza, è importante superare il cartesianesimo e considerare il contributo di Maurice Merleau-Ponty.

Una pedagogia della percezione non riguarda solo l’educazione della percezione, ma anche il suo ruolo nel processo formativo dell’individuo. Merleau-Ponty, seguendo la fenomenologia di Husserl, studia la percezione come modalità originaria di conoscenza e tenta una descrizione diretta dell’esperienza. Il suo testo fondamentale, “Fenomenologia della percezione”, critica il dualismo cartesiano e ristabilisce l’appartenenza primordiale del soggetto al mondo.

Merleau-Ponty propone una riduzione fenomenologica che riconduce lo sguardo dal mondo naturale alla vita trascendentale della coscienza. Il mondo diventa ciò che viviamo, non ciò che pensiamo, e la percezione è il primo e fondamentale accesso ad esso. Il compito della filosofia, quindi, è di reimparare a vedere il mondo.

L’uomo è nel mondo e si conosce attraverso di esso. La sua appartenenza al mondo esiste prima della possibilità del pensiero stesso di aderirvi. L’uomo e il mondo sono fatti della stessa “carne”, segnando una continuità in cui il soggetto è sia oggetto senziente che sentito, e parte di un mondo interpretato in base a un orizzonte di senso soggettivo.

L’orizzonte di senso è il sostrato che coinvolge la nostra vita e le nostre credenze, fondendo esperienze passate e presenti. La percezione del mondo è soggettiva e non condivisibile in modo puntuale con gli altri. La filosofia ci aiuta a reimparare a vedere il mondo, e la percezione va oltre una semplice risposta a stimoli esterni. Merleau-Ponty sottolinea l’importanza dell’ambiguità e dell’indeterminazione nella percezione, suggerendo un approccio che ammetta l’incertezza e valorizzi l’aspetto espressivo dei fenomeni. La percezione è il fondamento non tematizzato di ogni conoscenza oggettiva e ideale.