Percezione e Scienza
Negli ultimi decenni, la scienza contemporanea, in particolare la fisica quantistica, si è avvicinata alla riflessione filosofica sulla percezione, confermando alcuni assunti fondamentali proposti da Maurice Merleau-Ponty nelle sue opere. Il filosofo francese, pur criticando i limiti della scienza, riconosce alla fisica quantistica il merito di contrastare il meccanicismo deterministico di Cartesio e Laplace, aprendo la strada a una nuova ontologia scientifica.
In particolare, Merleau-Ponty sottolinea come la meccanica quantistica e la teoria della relatività propongano una nozione polimorfa di spazio e di tempo, critica delle forme euclidee, che si basa sull’appartenenza di tutti i soggetti a uno stesso nucleo d’essere ancora amorfo. Questo approccio alla percezione è stato ulteriormente approfondito da Gibson, che ha proposto un’approccio ecologico, basato sulla teoria della raccolta di informazioni.
Secondo questa teoria, la percezione non è un evento passivo, ma un processo attivo che dipende dall’interazione tra l’organismo e l’ambiente circostante. La percezione, quindi, non è una riproduzione fedele della realtà oggettiva, ma piuttosto una costruzione soggettiva di visioni e sensazioni, legata alla capacità di ogni individuo di interpretare le informazioni che riceve dai sensi.
In particolare, la percezione visiva è il frutto di un’elaborazione cerebrale di informazioni ricevute, che avviene dopo una trasformazione delle informazioni in impulsi bio-elettrici. Questa elaborazione avviene in modo soggettivo, dipendente dal contesto e dalle esperienze individuali, e porta alla creazione di un’immagine visiva che non corrisponde necessariamente alla realtà oggettiva.
In conclusione, la riflessione filosofica sulla percezione ha offerto importanti spunti di riflessione alla scienza contemporanea, in particolare alla fisica quantistica e alla psicologia ecologica di Gibson. Questi approcci hanno evidenziato come la percezione sia un processo attivo e soggettivo, legato all’interazione tra l’organismo e l’ambiente circostante, e come la realtà che percepiamo sia una costruzione soggettiva, dipendente dalle nostre esperienze e dal nostro assestamento globale nel mondo.