Amore donato
L’amore funge da catalizzatore per la nostra connessione con gli altri e ci permette di abitare il divino. Ratzinger afferma che l’amore, nella sua essenza più pura, ci offre un sentiero verso l’immortalità.
Amare significa spogliarsi completamente delle proprie certezze per abitare la dimensione del dono, che si esplicita nel riportarci all’origine della nostra esistenza, quando abbiamo ricevuto questo dono chiamato vita. Un dono che, sebbene inizialmente sembri destinato alla finitudine, in realtà rivela la possibilità dell’immortalità.
L’amore non è soltanto un’esperienza che trascende il sé individuale, ma è anche un fenomeno che ci catapulta oltre i confini che noi stessi ci siamo imposti, fornendoci un assaggio dell’eternità. Quando amiamo, ci immergiamo completamente nell’altro, condividendo non solo la nostra vita, ma l’essenza del nostro essere.
In questa performance di totale abnegazione, l’amore si trasforma in un ponte verso l’immortalità. Questo non si traduce in una fuga dalla morte, ma piuttosto nell’accettazione che l’amore, nella sua più pura incarnazione, è intrinsecamente eterno; è il riflesso del divino nei nostri cuori.
L’amore che doniamo e l’amore che riceviamo non svaniscono con la nostra morte. Al contrario, persistono, vivendo nelle vite di coloro che abbiamo toccato, risiedendo nelle loro memorie e nei loro cuori. È attraverso l’amore che ci fondiamo con l’eternità, permettendo alla nostra esistenza mortale di sfiorare l’immortalità divina.
L’amore rappresenta la nostra opportunità più tangibile per l’immortalità.