Essere come linguaggio

Essere come linguaggio

L’essere come linguaggio: la scomparsa della scrittura nell’era digitale.
Spesso, noi educatori concordiamo nel valutare gli adolescenti in base alle loro limitate abilità di scrittura. Tuttavia, sembra che la questione sia più vasta e coinvolga anche la nostra generazione. La scrittura è diventata un’arte sempre più trascurata…
Nell’era digitale in cui viviamo, pare che l’arte della scrittura si sia persa, sostituita da messaggi brevi e frammentari, emoji e contenuti effimeri. La scrittura, una volta espressione profonda del pensiero e mezzo di comunicazione tra le menti, sembra essere relegata a un angolo remoto dell’esperienza umana. Attraverso il concetto dell’essere come linguaggio di Martin Heidegger, possiamo riflettere sulla crisi della scrittura e sulla sua relazione con il nostro modo di essere al mondo.
Heidegger afferma che il linguaggio è la casa dell’essere, in quanto è attraverso il linguaggio che l’essere si manifesta e si rivela. Non si tratta di una semplice comunicazione tra individui, ma di un modo per portare alla luce l’essenza delle cose, per far emergere la verità. In tal senso, la scrittura è un mezzo privilegiato per esprimere il linguaggio dell’essere, permettendo la creazione di un legame tra il pensiero e il mondo.
Tuttavia, nella società contemporanea, la scrittura ha perso il suo ruolo di ponte tra l’essere e il linguaggio. I messaggi brevi e immediati, privi di profondità e riflessione, sembrano aver preso il sopravvento sulla scrittura come espressione dell’essere. Questa evoluzione ha conseguenze non solo sulla nostra comunicazione, ma anche sul nostro modo di essere al mondo.
L’abbandono della scrittura, infatti, porta con sé un’allontanamento dall’essere e dalla sua manifestazione attraverso il linguaggio. Senza la scrittura, la nostra esperienza del mondo diventa sempre più superficiale e frammentaria, e l’essere stesso si nasconde dietro un velo di immediatezza e superficialità. Ciò che resta è un’esperienza vuota e priva di significato, in cui la verità dell’essere rimane inaccessibile.
Inoltre, la scomparsa della scrittura implica una perdita della nostra capacità di ascolto e di dialogo con gli altri e con il mondo. La scrittura, infatti, richiede tempo e pazienza, una dedizione all’atto di esprimere e comunicare che va oltre la pura trasmissione di informazioni. Senza la scrittura, il nostro rapporto con gli altri e con l’essere si impoverisce, condannandoci a un’esistenza isolata e solitaria.
In conclusione, la crisi della scrittura nell’era digitale è una manifestazione della crisi dell’essere stesso, un segno del nostro allontanamento dalla verità e dall’autenticità che il linguaggio può rivelare. Per ritrovare il nostro rapporto con l’essere e con il mondo, è necessario riscoprire l’importanza della scrittura come espressione del linguaggio dell’essere e come ponte tra il pensiero e la realtà. Solo così potremo ricreare un’esperienza del mondo ricca di significato e di profondità, in cui l’essere possa nuovamente manifestarsi e rivelare la sua verità.