I Bisogni di Max-Neef

I bisogni di Manfred

I Bisogni di Max-Neef

©Articolo estratto con il permesso dell’autore, dott. Daniele Trevisani, dal testo “Il Coraggio di Evolvere. Coaching attivo esperienziale e counseling per lo sviluppo personale e professionale. Il metodo della Neotropia”, Bologna, OM Editore.

Manfred Max-Neef ha stilato un elenco di nove bisogni umani fondamentali nella persona [1]:

  1. bisogno di cure per il corpo
    1. bisogno di sicurezza
    1. bisogno di creatività
    1. bisogno di intimità
    1. bisogno di gioco
    1. bisogno di riposo
    1. bisogno di autonomia
    1. bisogno di senso
    1. bisogno di benessere fisico, protezione e riparo del corpo.

Ogni grado di non-risposta ad un bisogno porta prima ad un disagio, poi ad una sofferenza a volte anche atroce.

Questi bisogni sono certamente forti, ma non tutti allo stesso modo e nello stesso momento. A volte alcuni bisogni specifici sono talmente forti da pulsare e chiamarci all’azione.

Nella nostra vita si ripetono continuamente copioni di bisogno, ma la vera crescita, nella Neotropia, parte da quando ci “svegliamo” dai bisogni ordinari e si innescano bisogni di evoluzione personale e spirituale di livello superiore.

Ad un livello più alto dello stato di coscienza ordinario, possiamo arrivare a riconoscere che non ci servono il 90% delle cose che desideriamo. E ancora peggio, non stiamo per niente cercando quel 10% che davvero ci serve. Esempio? Non ci serve davvero quella nuova versione della nostra auto che ha magari dieci cavalli in più della precedente, ma una qualche pubblicità ci ha fatto pensare che senza quella saremo dei falliti e perdenti. Allo stesso tempo, non sentiamo la necessità di apprendere tecniche di rilassamento e meditazione, tantomeno in azienda, perché la maggior parte delle persone le confonde con un “non fare” mentre sono l’esatto contrario: sono azione allo stato puro.

Questo testo non parla dell’evolvere per il gusto di farlo, ma per ripulirsi, cambiare pelle, dirigersi verso nuova luce e stare lontani da ipocrisie, bugie, falsità e dolore, auto-bugie personali e persino sociali.

Evoluzione e rinnovamento sono da sempre una pulsione forte, e non solo dell’essere umano. Ogni creatura vivente, dai batteri e microbi sino all’uomo, si è evoluta nel tempo, si è rinnovata, seguendo le leggi della natura, per cambiare pelle in relazione ai mutamenti dell’ambiente.

Ora per l’essere umano è giunta l’ora ed esiste la possibilità concreta di dirigere la sua propria evoluzione e rinnovarsi, a livelli superiori ad ogni possibilità precedente.

La questione fondamentale, ora, diventa quale aspetto di ognuno di noi vogliamo fare evolvere. Il lato spirituale? Il corpo? Le tecnologie? Per arrivare dove?

In altre parole, la specie umana è imbarcata in un viaggio verso il “nuovo”, su una nave che non ha però né una rotta precisa né un singolo comandante, né un porto di attracco sicuro.

Serve quindi una grande operazione, che qui definisco come “Neotropia”, intesa come la definizione di cosa sia questo “nuovo” verso cui tendere.

La Neotropia ha uno scopo preciso. Dare supporto ad un’evoluzione forte, non marginale. L’evoluzione di un’umanità come la definisce Rol, “liberata da ogni male”.

Questo scopo passa per l’evoluzione di ogni singola persona, ogni singolo individuo, verso il suo massimo potenziale. È una pulsione verso il benessere possibile e la sparizione dei dolori inutili e dei nostri errori mentali.

La Neotropia e l’innovazione non sono mode, non lo devono essere. Sono esigenze forti. In un mondo dominato da inquinamento di ogni sorta, passare ad un sistema di produzione di energia e di trasporti più ecologico e più sano, è un dovere, non una moda. Non farlo, non pensarci, è delinquenziale.

Più in generale, siamo schiavi di sistemi di pensiero distruttivi ma abbiamo anche la possibilità di dirigerci verso l’amore e l’illuminazione. Occorre solo rendersene conto.

In un mondo dominato dall’ansia e dallo stress, dall’angoscia taciuta, lasciare che le persone vivano vite distrutte e impoverite, senza insegnare loro ad evolvere verso equilibri più sani, perpetua solo il dolore.

Il rinnovamento parte anche dal singolo, da ogni singola persona, ogni essere umano, e coinvolge ogni creatura pensante.

Scrive uno studente di liceo “illuminato” in un compito in classe[2]:

Un ragionamento veramente nobile, pregevole. E il vero problema non è prevedere il futuro, bensì costruirlo. E allora, scopriamo che quasi nessuno si sofferma mai a pensare a come costruire attivamente la propria vita partendo dal “cosa voglio essere”, dal “come voglio sia la mia giornata”, sino alla domanda “a cosa voglio contribuire per il genere umano, nel mio piccolo o grande contributo possibile?”.

Il prossimo brano della propria vita sarà il raccolto di un progetto che costruiamo da oggi. E questo si ancora in un “essere” ben più che in un “fare”.

Il tuo domani, la prossima settimana, per non parlare del prossimo decennio, si radicano in scelte che stai facendo anche ora, adesso. In questo preciso momento.

La Neotropia non ha niente a che fare con la pretesa assurda di prevedere il futuro. Ma fare focusing, capire verso cosa vogliamo dirigerci, questo sì.

Come ho esposto nel libro “Il Potenziale Umano”:

L’esperienzialità (experiencing) va catturata, in caso contrario la vita rischia di scorrerci via senza sentirla a pieno in noi.

Per scopi di approfondimento, è possibile ricorrere alle tecniche di focusing sviluppate da Gendlin, centrate sull’elaborazione della “sensazione sentita” soprattutto sul piano fisico, sino a sviscerarla completamente in ogni sua sfumatura.

Il lavoro di Gendlin sul focusing e sull’experiencing (esperienzialità) è decisamente importante e ha una nutrita letteratura[3]. Ricordiamo tuttavia che queste tecniche partono da una scuola e volontà psicoterapeutica, mentre nel nostro caso le tecniche di training mentale ed esperienziale hanno volontà di crescita del potenziale umano in senso ampio, e non sono centrate solo su aspetti terapeutici o su patologie.

Non occorre stare male per forza per praticare focusing ed experiencing, anzi, ne avremo un beneficio anche partendo da condizioni di benessere o medianità e in azioni quotidiane, non solo competitive o manageriali. Le competenze psicologiche esistenziali devono diventare competenze sociali diffuse in tutte le persone, perché ogni persona merita di vivere a pieno e fino in fondo. Quale che sia la condizione di partenza, nello spirito del metodo HPM ogni piccolo passo ha senso. La stasi, invece, uccide.[4]

Darsi una prospettiva temporale dotata di senso e significato è importante per la persona, per la sua evoluzione positiva.

Le aziende, altrettanto, vivono di conteggi settimanali, mensili, trimestrali, con una prospettiva di breve termine, come se non ci fosse un domani, e come se il domani non si potesse anticipare, immaginare, costruire, dargli un impulso forte. Immaginare il futuro, è uno degli strumenti manageriali più importanti. Immaginare “i futuri possibili” è il vero esercizio di una mente umana emancipata e libera.

Grandissimi pensatori, della scienza e dell’anima, si sono posti questo problema. Si sono trovati soli, sconfortati, ma i più forti, hanno proseguito la ricerca, non hanno mollato. Ricordiamo Einstein, i cui primi “paper” o manoscritti sulla relatività vennero rigettati in quanto scritti da un “umile impiegato”. Ricordiamo Rol, il cui pensiero ci illumina ancora:

La ricerca di una condizione nuova, pulita, sana, libera, felice, produttiva, generativa, tocca assolutamente le persone e anche le aziende e le organizzazioni, liberate da stati di patologia, da climi umani fuorvianti e tossici, per la crescita di una nuova generazione di leader spiritualmente illuminati in grado di cambiare il mondo e le aziende in cui vivono e con cui hanno contatti.

Ogni cambiamento positivo, in un sistema aperto, contagia anche i sistemi vicini. Viviamo in una rete vivente. Assorbiamo amore, assorbiamo odio, generiamo amore, generiamo odio, assorbiamo speranza, generiamo speranza, viviamo ansia, disseminiamo ansia, e allora, se viviamo in uno stato di maggiore saggezza, aumentiamo il grado di saggezza collettiva.

Ovviamente, tutto questo ha un prezzo, richiede impegno, e una battaglia vale la pena solo quando dietro di essa vi sono grandi ideali. Altrimenti, è una stupida perdita di tempo. Evoluzione e rinnovamento, non sono perdite di tempo, vale la pena lottare per esse.

Perché noi non siamo una molecola dispersa nel nulla, siamo menti di un processo infinito di evoluzione e quello che facciamo o non facciamo ha ripercussioni dirette su di noi, su chi amiamo nel presente, e su chi ci seguirà.

Per quanto possa sembrare difficile, o poco credibile, noi facciamo Neotropia ed evoluzione ogni secondo. Ogni giorno, istante dopo istante, respiro dopo respiro, il nostro corpo si libera di cellule morte, di anidride carbonica, rinnova apparati, assorbe nutrimento, ossigeno e altro dall’ambiente, in una fabbrica in costante movimento. La nostra mente, altrettanto, crea nuove connessioni neurali, cambia, plasticamente. Evolve. Farla evolvere in una direzione specifica e cercata, è vera Neotropia, è vera evoluzione. Limitarsi a “sperare” che evolva nella direzione sperata non è invece l’atteggiamento giusto.

Eppure, la direzione del nostro cambiamento migliorativo ci sfugge. La Neotropia ci pone una grande domanda. Verso dove vogliamo essere diretti? Verso quale luogo del vivere? Quale è il nostro “grande attrattore” che merita il nostro impegno?

Di certo, per portare un esempio, un “grande repulsore” è la condizione di incomunicabilità umana, madre e padre di ogni guerra, di ogni conflitto, dal litigio familiare alle guerre mondiali. Un “grande attrattore” è il suo contrario, la netta, nettissima possibilità di apprendere modi di comunicare migliori, diversi, che non riguardano solo i “dati” ma anche l’intangibile, lo stato emotivo, le condizioni esistenziali, il nostro stesso flusso di pensiero.


[1] Manfred Arthur Max-Neef (Valparaíso, 26 ottobre 1932 – Valdivia, 8 agosto 2019) è stato un economista cileno. Opera: 1991 Human Scale Development, Apex Press

[2] Modificato da http://www.ilquotidianoinclasse.it/2014/11/il-futuro-nel-2064-utopia-o-distropia/

[3] Tra le opere, la pubblicazione divulgativa più nota è edita solo nel 2001: Gendlin, E.T (2001), Focusing. Interrogare il corpo per cambiare la psiche, Astrolabio, Roma. Le pubblicazioni in lingua inglese del metodo del focusing sono invece sintetizzabili nelle seguenti:

Gendlin, E.T. (2007). Focusing. [Reissue, with new introduction]. New York: Bantam Books.

  Gendlin, E.T. (1997). Language beyond postmodernism: Saying and thinking in Gendlin’s philosophy. Edited by David Michael Levin. Evanston: Northwestern University Press.

  Gendlin, E.T. (1997). A process model. New York: The Focusing Institute.

  Gendlin, E.T. (1996). Focusing-oriented psychotherapy. A manual of the experiential method. New York: Guilford.

  Gendlin, E.T. (1991). Thinking beyond patterns: Body, language and situations. In B. den Ouden & M. Moen (Eds.), The presence of feeling in thought, pp. 21-151. New York: Peter Lang.

  Gendlin, E.T. (1986). Let your body interpret your dreams. Wilmette, IL: Chiron.

  Gendlin, E.T. (1962). Experiencing and the creation of meaning. A philosophical and psychological approach to the subjective. New York: Free Press of Glencoe. Reprinted by Macmillan, 1970.

[4] Trevisani, Daniele (2009). Il potenziale umano. Milano, Franco Angeli, p. 113

©Articolo estratto con il permesso dell’autore, dott. Daniele Trevisani, dal testo “Il Coraggio di Evolvere. Coaching attivo esperienziale e counseling per lo sviluppo personale e professionale. Il metodo della Neotropia”, Bologna, OM Editore.

©Articolo estratto con il permesso dell’autore, dott. Daniele Trevisani, dal testo “Il Coraggio di Evolvere. Coaching attivo esperienziale e counseling per lo sviluppo personale e professionale. Il metodo della Neotropia”, Bologna, OM Editore.

Altri materiali su Comunicazione, Coaching, Formazione, Potenziale Umano, Crescita Personale e Professionale, disponibili in questi siti e link:

Altre risorse online:

Coaching World Federation (CWF)

Temi e Keywords dell’articolo:

  • Modello
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  • Autorealizzazione
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  • Potenziale personale
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