Il Corpo e la Percezione
Il nostro corpo gioca un ruolo cruciale nella nostra percezione del mondo, secondo la riflessione di Merleau-Ponty. Il corpo non può essere considerato come un semplice oggetto, ma come il mezzo attraverso cui il soggetto dà senso alle cose della realtà circostante. Il nostro corpo è costantemente polarizzato verso dei compiti, e ogni sua parte è viscosamente implicata all’altra. Invece di essere visto come un oggetto meccanico, il nostro corpo è un essere significativo e uno spazio espressivo, l’origine di tutti gli spazi espressivi.
Secondo la fenomenologia merleau-pontyana, la percezione ha una struttura intenzionale che non nasce dalla presenza dell’oggetto, ma è insita nella stessa percezione. Il nostro corpo è il mezzo attraverso cui entriamo in relazione con il mondo circostante, e la sua struttura intenzionale ci permette di cogliere la struttura del percepito come forma.
Merleau-Ponty sottolinea che il nostro corpo non può essere considerato come un oggetto statico e definito, ma piuttosto come un essere in costante relazione con il mondo. Il nostro corpo è costantemente in movimento e le diverse parti del corpo collaborano ad un’unica funzione. La relazione che il nostro corpo ha con l’ambiente circostante è un rapporto complesso di interdipendenza e di coappartenenza.
Il concetto di intenzionalità è centrale nella fenomenologia merleau-pontyana, e si riferisce al rapporto che il soggetto ha con il mondo circostante. L’intenzionalità è insita nella stessa percezione e non nasce dalla presenza dell’oggetto. Il nostro corpo è il mezzo attraverso cui istituiamo un rapporto intenzionale con l’ambiente circostante, e questo rapporto ci permette di cogliere l’oggetto come parte integrante della nostra esperienza.
In sintesi, il nostro corpo gioca un ruolo cruciale nella nostra percezione del mondo, e non può essere considerato come un semplice oggetto. La fenomenologia merleau-pontyana sottolinea la struttura intenzionale della percezione, che non nasce dalla presenza dell’oggetto, ma è insita nella stessa percezione. Grazie alla tematizzazione dello statuto fenomenologico della soggettività corporeo-percettiva, Merleau-Ponty può risalire al momento genealogico in cui la coscienza non è ancora intrappolata nella classica distinzione di esteriore e interiore, di empirico e trascendentale. Il nostro corpo è un essere significativo e uno spazio espressivo, l’origine di tutti gli spazi espressivi, e ci permette di cogliere l’oggetto come parte integrante della nostra esperienza.