L’attesa
“Non dobbiamo fare nulla, soltanto restare in attesa” (Martin Heidegger)
L’attesa rappresenta un momento di tensione in cui ci troviamo sospesi tra il passato e il futuro, tra la familiarità e la novità. Tuttavia, quando attendiamo, non ci limitiamo a passivamente trascorrere il tempo, ma ci troviamo in uno stato di ascolto e di disponibilità, pronti ad accogliere il manifestarsi del possibile.
L’attesa non riguarda soltanto il tempo, ma anche il nostro modo di rapportarci alla realtà. Ciò che attendiamo, infatti, non dipende da noi e ci mette di fronte alla nostra finitezza e alla nostra dipendenza dalla realtà. Questo ci rende vulnerabili, ma al contempo ci apre alle possibilità che la realtà ci offre.
In questo senso, l’attesa ci mette in una posizione di ascolto e di attenzione nei confronti della realtà, e ci consente di aprirci alle sue molteplici sfaccettature. Attendere significa quindi non soltanto rimanere in attesa di qualcosa, ma “divenire” attesa, quale condizione esistenziale costitutiva dell’essere.
“ Sentinella, quanto resta della notte?”. La sentinella risponde: “Viene il mattino, poi anche la notte; se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!”» (Is 21,11-12)