Orientamento e Percezione
La percezione del mondo e la sua relazione con lo spazio e il tempo sono temi fondamentali della riflessione filosofica. Secondo la filosofia di Merleau-Ponty, lo spazio della percezione non è un contenitore esteso nel quale le cose sono disposte in modo logico, ma un mezzo che permette la posizione delle cose. L’orientamento della percezione nello spazio è costruito dal soggetto percipiente e mai definito e definitivo, ma sempre in relazione all’esperienza generale.
Inoltre, la dimensione temporale è fondamentale per la percezione, poiché le cose presenti nella percezione partecipano ad una medesima onda temporale che racchiude presente, passato e futuro. L’orientamento complessivo dell’individuo nell’atto del percepire non è posto in essere soltanto nella realtà oggettiva della vita quotidiana, ma in ogni dimensione che l’individuo è portato a sperimentare nella sua esistenza, come il mondo del sogno e della follia.
La percezione è possibile solo perché le cose ricevono un orientamento nello spazio, che è un mezzo con il quale riconosciamo l’oggetto percepito e ne abbiamo coscienza. La realtà, infatti, non può mai essere separata dal soggetto che la percepisce in quanto essa ha origine in esso. Il nostro rapporto con il mondo è un rapporto di comunione ed il nostro ambiente circostante è fatto di tutto ciò che conta per noi, di tutto ciò al quale attribuiamo un senso per la nostra esistenza.
La conoscenza è da ricercarsi nell’esperienza vissuta e nell’intuizione d’essenza che abbiamo nei confronti di questa esperienza. Il mondo è e sarà sempre il luogo vago di tutte le nostre esperienze, luogo nel quale deve essere ancora possibile stupirsi di fronte ai fenomeni che si danno nella percezione.